venerdì 11 aprile 2008

Parco Aulì Ulè. La proposta di Fulvio Scaparro

Sono mamma di 3 bambini di 6,4 e 1 anno e ho apprezzato la proposta di Fulvio Scaparro del parco per i bimbi. Bella l’idea di collocarlo nell’hinterland milanese che finalmente diventerebbe un luogo dove andare e non solo al quale ritornare ogni sera. Bella la scelta del nome, allegro e che ci ricorda un po’ dove viviamo, bella l’idea della sorgente.
Insomma, un parco da frequentare il sabato, la domenica e anche, un paio d’ore, i giorni feriali, dopo la scuola. E allora, penso anche a un servizio di trasporto pubblico “speciale”, magari su rotaia. Una decina di corse ogni pomeriggio, in partenza dal centro. Un allegro carrozzone in viaggio verso il paese della cuccagna dove non ci sono né orecchie né code da asino, ma si diventa grandi, giocando. Perché il gioco è una cosa seria, molto seria.
Ho apprezzato di meno il limite di 12 anni, ipotizzato da Scaparro, per l’ingresso al parco e mi sorprende che un esperto e apprezzato studioso di psiche infantile ritenga, nei fatti, che a 12 anni non si sia più bambini con il gusto e la voglia di giocare liberamente all’aria aperta. Credo che spostare più in là, di 2-3 anni rispetto alla proposta di Scaparro, il limite d’età per accedere al parco, avrebbe un’importante valenza educativa nei confronti dei nostri bambini. Quasi un’autorizzazione a essere e a comportarsi come bimbi, in barba a tutto ciò che ci circonda.
Anche il divieto d'usare pattini a rotelle e apparecchi per ascoltare la musica mi sembrano fuori luogo.
All’Aulì Ulè mi piacerebbe trovare biciclette e pattini da noleggiare, una biblioteca multimediale, una sabbiera per i piccoli, una piscina coperta, un’area attrezzata con contenitori di plastica per giocare con l’acqua, una pista per i roller, prati puliti e almeno 10 altalene affinché, almeno lì, non si faccia la coda per salire. Poi ancora strutture di gioco dove arrampicarsi, aiuole dove zappare e giocare con la terra. E ancora aree dove giocare con le biglie, l’elastico, le “pulci”. E poi, clown e attori di strada, ma nemmeno una, dico una, paperetta o macchinina a gettone.

1 commento:

Anna ha detto...

Mi servirebbe aprire un dibattitto sulla cancellazione (postuma e retroattiva, in barca ad ogni buon senso) dei morattini quest'anno. Posso - e in che modo - esporre nel vostro blog tutti gli estremi del problema? Mi chiamo anna zavaritt, sono giornalista al sole e mamma (un po' disperata, ora) di due bambini di cui una morattina