mercoledì 23 aprile 2008

Primi (agghiaccianti) passi nel mondo della scuola

Ciao a tutte, sono una mamma alle prime armi con la scuola a Milano. Mio figlio frequenta il primo anno di materna, la seconda è appena stata esclusa perchè da quest'anno non esistono più i cosi detti "morattini" (bimbi che possono frequentare la scuola materna se compiono i 3 anni entro il 15 marzo dell'anno sucessivo).

Sapete come l'ho scoperto? Da una circolare caduta per caso per terra a scuola, mentre accompagnavo il primo! Se ne è tanto parlato, ma quando è stato effettivamente deciso hanno scelto il modo e il momento peggiore. L'hanno comunicato l'11 aprile dopo che il 10 aveva chiuso il call center per le iscrizioni al nido, e senza avvisare le mamme direttamente interessate nè prima (potevano dircelo in fase di pre-iscrizione, tra febbraio e marzo visto che la decisione era di dicembre!) nè dopo. Che cosa succederà ora? Non c'è nessuna certezza su future eventuali classi primavera dove inserirle - quando e dove verranno fatte? ce lo comunicheranno ad agosto? - ma quel che è certo è che invece al posto di 45 euro di mensa ne dovrò sborsafre 450 (se va bene) per mandarla al nido un altro anno.

Grazie di aver ospitato lo sfogo, forse susciterà un compiacente sorriso in molte di voi che già lottano da anni nella giungla meneghina della scuola. E benvengano blog e iniziative di confronto e scambio di questo tipo, anche solo per sapere che non si è sole.
Anna

venerdì 11 aprile 2008

Parco Aulì Ulè. La proposta di Fulvio Scaparro

Sono mamma di 3 bambini di 6,4 e 1 anno e ho apprezzato la proposta di Fulvio Scaparro del parco per i bimbi. Bella l’idea di collocarlo nell’hinterland milanese che finalmente diventerebbe un luogo dove andare e non solo al quale ritornare ogni sera. Bella la scelta del nome, allegro e che ci ricorda un po’ dove viviamo, bella l’idea della sorgente.
Insomma, un parco da frequentare il sabato, la domenica e anche, un paio d’ore, i giorni feriali, dopo la scuola. E allora, penso anche a un servizio di trasporto pubblico “speciale”, magari su rotaia. Una decina di corse ogni pomeriggio, in partenza dal centro. Un allegro carrozzone in viaggio verso il paese della cuccagna dove non ci sono né orecchie né code da asino, ma si diventa grandi, giocando. Perché il gioco è una cosa seria, molto seria.
Ho apprezzato di meno il limite di 12 anni, ipotizzato da Scaparro, per l’ingresso al parco e mi sorprende che un esperto e apprezzato studioso di psiche infantile ritenga, nei fatti, che a 12 anni non si sia più bambini con il gusto e la voglia di giocare liberamente all’aria aperta. Credo che spostare più in là, di 2-3 anni rispetto alla proposta di Scaparro, il limite d’età per accedere al parco, avrebbe un’importante valenza educativa nei confronti dei nostri bambini. Quasi un’autorizzazione a essere e a comportarsi come bimbi, in barba a tutto ciò che ci circonda.
Anche il divieto d'usare pattini a rotelle e apparecchi per ascoltare la musica mi sembrano fuori luogo.
All’Aulì Ulè mi piacerebbe trovare biciclette e pattini da noleggiare, una biblioteca multimediale, una sabbiera per i piccoli, una piscina coperta, un’area attrezzata con contenitori di plastica per giocare con l’acqua, una pista per i roller, prati puliti e almeno 10 altalene affinché, almeno lì, non si faccia la coda per salire. Poi ancora strutture di gioco dove arrampicarsi, aiuole dove zappare e giocare con la terra. E ancora aree dove giocare con le biglie, l’elastico, le “pulci”. E poi, clown e attori di strada, ma nemmeno una, dico una, paperetta o macchinina a gettone.